La storia del Museo
La storia del Museo
Dal Museo di Arte e Storia istituito nel 1896 e aperto al pubblico nel 1914 ai nuovi percorsi dei Musei di Palazzo dei Pio aperti tra 2006 e 2008, in oltre cento anni di storia il museo ha raccolto e accolto, conservato e valorizzato il patrimonio della città: non solo arte, architettura e archeologia, ma anche artigianato, produzione ed economia. Per raccontare “la storia degli uomini e la storia delle pietre” di Carpi, in un legame profondo e indissolubile col territorio e con la comunità che lo animano.
Gli avvenimenti principali
L’istituzione del Museo di Carpi data al 18 aprile 1896, quando la Commissione di Storia Patria di Carpi comunica al Sindaco e alla città di avere deliberato l’istituzione di un museo civico, invitando tutti a collaborare alla costituzione di una collezione di oggetti o scritti relativi alla storia locale.
A partire dal 1897, prende il via la ricerca del materiale per la formazione della collezione (pittorica e museale più in generale) da parte della Commissione di Storia Patria nell’ambito pubblico e privato della città. Ci si rivolge sia a enti di carattere pubblico, come la Municipalità, o morali, come la Congregazione di Carità, che a collezionisti privati. Lo slancio per l’apertura al pubblico del Museo si determina grazie alla donazione di Pietro Foresti, che con spirito municipalistico consegnerà al Museo, nel 1913, un numero significativo di opere connesse alla storia cittadina. Il Museo viene solennemente inaugurato il 7 giugno 1914, e le raccolte furono descritte (anche topograficamente) in due brevi pubblicazioni, che sono da intendersi come un primo catalogo con relativo tentativo di divulgazione: Museo civico di Carpi. Inaugurazione nel Bollettino d’Arte dell’agosto 1914 e Museo, elenco dei principali quadri e oggetti d’arte coi quali si è iniziato il Museo nel decimo volume degli Atti della Commissione di Storia Patria. VD. FOTO 01
la prima domenica di giugno del 1937, a ventitrè anni precisi dall’inaugurazione del Museo di Carpi, viene inaugurata anche la sala del Castello che ospitava il Museo della Xilografia. Nel 1935 lo xilografo Luigi Servolini (Livorno 1906-1981) aveva inviato al direttore del Museo Giulio Ferrari una proposta che segna l’origine del Museo della Xilografia di Carpi: “sarebbe il Museo disposto ad ordinare un Museo della xilografia italiana, in onore del più grande artista di quest’arte, suo figlio Ugo? Alcune sale del Castello dei Pio potrebbero a questo Museo essere dedicate: e migliore e più adatta sede la nostra arte non potrebbe desiderare. In caso affermativo io riuscirei a far donare stampe originali da tutti gli xilografi italiani viventi per costituire un fondo moderno di carattere nazionale. Per la parte antica, Voi possedete già poche stampe, ed altre donazioni Ve le procurerei io”. VD. FOTO 02
1946
nel secondo Dopoguerra, il Museo viene intitolato a Giulio Ferrari, suo primo direttore, e il percorso subisce un ampliamento e un nuovo allestimento, andando a occupare anche gli spazi del grande loggiato di primo ordine, dopo i restauri, ulteriori acquisizioni in deposito di opere private e un primo ordinamento del patrimonio. L’intervento è curato dalla Commissione di Storia Patria che ancora gestisce l’istituzione.
1973
Il Museo, a seguito di quanto stabilito dalla nuova normativa, passa alla gestione del Comune di Carpi, che nomina direttore Alfonso Garuti. In questi anni inizia un’intensa attività di restauro, inventariazione e catalogazione del patrimonio storico-artistico, nonché prende il via in maniera sistematica un lavoro di ricerca e studio e di esposizioni che aprono il museo alla città e ai turisti. Nel 1990 viene aperta la sezione archeologica del Museo, nei locali adiacenti alla sala dei Cervi e viene avviato il recupero architettonico e strutturale della sala ex Poste e delle sale dei Gigli e degli Stemmi con i fondi del lascito di Lando Degoli.
col sisma del 15 ottobre 1996, le attività del Museo subiscono una brusca battuta di arresto per i danni al Palazzo dei Pio e al patrimonio storico-artistico. Inizia quindi una nuova progettazione per il monumento e i suoi percorsi di visita, che vedono poco per volta aggiornate le aree espositive: dalla sezione xilografica nelle sale dell’appartamento nobile tra 1998 e fino al 2008; la chiusura della sezione archeologica, fino al progetto dei nuovi Musei di Palazzo dei Pio.
nascono i Musei di Palazzo dei Pio, un percorso che si sviluppa su oltre tremila metri quadrati di superficie tra il piano nobile e l’area di sottotetto recuperata. Al piano nobile si sviluppa il Museo del Palazzo, che attraverso l’integrazione tra contesto architettonico e decorativo e opere ricostruisce le vicende della Carpi del Rinascimento, anche con l’opera incisoria di Ugo da Carpi. Nel sottotetto si sviluppa il Museo della Città, che racconta in un itinerario anulare i 35 secoli di storia di Carpi, passando dai reperti archeologici, alla scagliola, per arrivare al truciolo e alla maglieria: un luogo in cui si rispecchia il genius loci della città. VD. FOTO 03